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In cosa differisce la coltivazione in Sudafrica rispetto a quella nei Paesi Bassi?

Noud Visschers ha fondato un’azienda di esportazione in Sudafrica nel 2008. Coltiva fiori originari della regione, come la protea e il leucospermum. Le condizioni di coltivazione sono perfette: estati calde e secche e inverni freschi e umidi. Ma quali sono le principali differenze?

Noud: “In Sudafrica coltiviamo in piena terra, senza serre né reti ombreggianti e, come già detto, dipendiamo molto dai microclimi. È una coltivazione che richiede molta manodopera, mentre nei Paesi Bassi è più meccanizzata. Il clima sudafricano è ideale per i fiori, ma comporta anche dei rischi, come incendi, grandine, inondazioni o carenze d’acqua. Su quest’ultimo punto, la situazione è simile a quella dei Paesi Bassi per le coltivazioni all’aperto.”

Quali sono le principali sfide legate alla coltivazione in Sudafrica?

Noud: “La natura e la politica possono essere imprevedibili. Per esempio, possiamo affrontare una siccità estrema, anche se l’anno prima è stato molto piovoso. Anche i fattori esterni, come le restrizioni al trasporto aereo durante la pandemia di coronavirus o le fluttuazioni dei tassi di cambio, sono aspetti importanti da considerare.”

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La campagna "365 giorni di fiori" è un'iniziativa del comitato promotore 365 giorni di fiori. A renderla possibile sono oltre 1.800 coltivatori di 15 Paesi diversi. Essi coltivano oltre 150 fiori diversi, che vengono promossi durante tutto l'anno in base alle date di disponibilità di Royal FloraHolland. L'obiettivo della campagna "365 giorni di fiori" è quello di sviluppare congiuntamente le opportunità di vendita per i fioristi.

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